Nel contributo si ripercorre l'immaginario che ha caratterizzato il fiume Congo nello spazio francofono dalla fine dell’Ottocento ad oggi: è stato un fiume-sfondo (in Gide) ma anche un fiume-tempo, che ha illuminato la sincronicità del non-sincrono (in Conrad). Visto dall’altra sponda del Mediterraneo, è stato dapprima un fiume-rifugio e filtro (in L. Tchibamba), poi un fiume-bara, ma anche un fiume-fonte battesimale nell’epoca delle apocalissi dell’Africa delle dittature e degli interessi neocoloniali (in Naipaul, Ngandu Nkashama e Mudimbe).Infine, più recentemente, il Congo è (ri)diventato un fiume-lingua e un fiume-carta (in Mabanckou) che, se minaccia di portar via tutto con sé lungo il suo corso vorace, può anche vivificare terreni inesplorati, terzi, né solo utopici, né soltanto catastrofici; zone percorse da correnti discontinue in cui si possono fare i conti con il tempo e lo spazio, la natura e la cultura, la Storia e le storie e sulle quali far scorrere, una volta di più, il flusso salvifico della scrittura.
Il fiume Congo: da spazio onirico a spazio apocalittico (e ritorno) / S. Riva (TRINIDAD). - In: Fiumi : Prospettive geografiche e invenzione letteraria / [a cura di] N. Brazzelli. - Sesto San Giovanni : Mimesis, 2013. - ISBN 9788857518558. - pp. 143-164
Il fiume Congo: da spazio onirico a spazio apocalittico (e ritorno)
S. Riva
2013
Abstract
Nel contributo si ripercorre l'immaginario che ha caratterizzato il fiume Congo nello spazio francofono dalla fine dell’Ottocento ad oggi: è stato un fiume-sfondo (in Gide) ma anche un fiume-tempo, che ha illuminato la sincronicità del non-sincrono (in Conrad). Visto dall’altra sponda del Mediterraneo, è stato dapprima un fiume-rifugio e filtro (in L. Tchibamba), poi un fiume-bara, ma anche un fiume-fonte battesimale nell’epoca delle apocalissi dell’Africa delle dittature e degli interessi neocoloniali (in Naipaul, Ngandu Nkashama e Mudimbe).Infine, più recentemente, il Congo è (ri)diventato un fiume-lingua e un fiume-carta (in Mabanckou) che, se minaccia di portar via tutto con sé lungo il suo corso vorace, può anche vivificare terreni inesplorati, terzi, né solo utopici, né soltanto catastrofici; zone percorse da correnti discontinue in cui si possono fare i conti con il tempo e lo spazio, la natura e la cultura, la Storia e le storie e sulle quali far scorrere, una volta di più, il flusso salvifico della scrittura.File | Dimensione | Formato | |
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