L'assistenza finanziaria agli Stati dell'area euro prestata dal 2008 dal Fondo monetario internazionale e tramite strumenti riconducibili al diritto dell'Unione europea, ha sollevato specifiche questioni relative al coordinamento tra le due istituzioni. Queste attengono sia alla procedura seguita nel negoziato con gli Stati in causa per definire il programma di aggiustamento che avrebbe accompagnato il trasferimento di risorse, sia al contenuto della politica di conditionalità applicata da UE e FMI. L'autrice sviluppa questi due distinti profili di indagine, alla luce del diritto e della prassi delle due organizzazioni, per evidenziare come gli interventi in causa abbiano avuto luogo in un contesto di vuoto giuridico, nel quale tuttavia il contenuto dei programmi di aggiustamento, fortemente orientati all'applicazione di politiche di austerità, è stato determinato anche dai vincoli sulle politiche di bilancio, monetarie e valutarie derivanti dalla partecipazione all'unione economica e monetaria. Anche in ragione delle più recenti critiche al ricorso a politiche di austerità in contesti di forte contrazione economica, sono sviluppate alcune considerazioni in merito ad una possibile evoluzione della politica di condizionalità, che tenga anche conto dell'opportunità di ricorrere a nuovi strumenti, quali le restrizioni sui movimenti di capitali, e di istituire nuovi meccanismi per la soluzione di crisi del debito sovrano.
Il sostegno congiunto UE-FMI : è necessario un ripensamento della politica di condizionalità? / G. Adinolfi - In: La crisi del debito sovrano degli Stati dell'area euro. Profili giuridici / G. Adinolfi; P. Manzini; S. Cafaro; G. Napoletano; L. Mola; F.C. Villata; M. Frigo; I. Queirolo; M. Valenti; A. De Luca; M. Vellano ; [a cura di] G. Adinolfi, M. Vellano. - Torino : Giappichelli, 2013 Jul. - ISBN 978-88-348-8871-1. - pp. 3-27 (( convegno La crisi del debito sovrano degli Stati dell'area euro. Profili giuridici tenutosi a Milano nel 2013.
Il sostegno congiunto UE-FMI : è necessario un ripensamento della politica di condizionalità?
G. AdinolfiPrimo
2013
Abstract
L'assistenza finanziaria agli Stati dell'area euro prestata dal 2008 dal Fondo monetario internazionale e tramite strumenti riconducibili al diritto dell'Unione europea, ha sollevato specifiche questioni relative al coordinamento tra le due istituzioni. Queste attengono sia alla procedura seguita nel negoziato con gli Stati in causa per definire il programma di aggiustamento che avrebbe accompagnato il trasferimento di risorse, sia al contenuto della politica di conditionalità applicata da UE e FMI. L'autrice sviluppa questi due distinti profili di indagine, alla luce del diritto e della prassi delle due organizzazioni, per evidenziare come gli interventi in causa abbiano avuto luogo in un contesto di vuoto giuridico, nel quale tuttavia il contenuto dei programmi di aggiustamento, fortemente orientati all'applicazione di politiche di austerità, è stato determinato anche dai vincoli sulle politiche di bilancio, monetarie e valutarie derivanti dalla partecipazione all'unione economica e monetaria. Anche in ragione delle più recenti critiche al ricorso a politiche di austerità in contesti di forte contrazione economica, sono sviluppate alcune considerazioni in merito ad una possibile evoluzione della politica di condizionalità, che tenga anche conto dell'opportunità di ricorrere a nuovi strumenti, quali le restrizioni sui movimenti di capitali, e di istituire nuovi meccanismi per la soluzione di crisi del debito sovrano.Pubblicazioni consigliate
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