L’articolo recupera le complesse fasi che hanno contraddistinto la travagliata storia critica del «Re Torrismondo» di Tasso, prima della sua definitiva riabilitazione novecentesca. Già le turbolente vicende compositive ed editoriali ci mostrano le difficoltà incontrate dall’autore nel realizzare un’opera innovativa e laboriosa, progettata come rilancio letterario dopo la prigionia a S. Anna. Tra Cinquecento e Seicento il «Torrismondo» diventa non solo oggetto di disputa tra i letterati, ma pure un modello drammaturgico da perseguire. Oltretutto l’originalità della tragedia viene colta con favore tra le élites europee, sorprese, da una parte, dagli elementi di rottura con la tradizione e, dall’altra, dal recupero fedele dei classici antichi. Tuttavia i profondi cambiamenti culturali e di gusto, sfociati tra XVII e XVIII secolo, precipitano il «Torrismondo» verso un progressivo oblio e marginalizzazione. Solo nell’Ottocento si avvia una riscoperta, non sempre pacifica, che aprirà la strada al lavoro critico del secolo scorso. Il contributo cercherà di mettere in luce queste molteplici tappe partendo dalla lunga stesura del testo per evidenziarne – attraverso i risultati ermeneutici conseguiti e le vie ancora da esplorare – la portata di profonda modernità, suggerendo alcune vie interpretative trascurate e ancora da percorrere.

"La merveille des Tragedies Italiennes" : rassegna sulla ricezione e la fortuna critica del Re Torrismondo di Tasso / M. Bosisio. - In: ITALOGRAMMA. - ISSN 2064-1346. - 2:(2012), pp. 1-18.

"La merveille des Tragedies Italiennes" : rassegna sulla ricezione e la fortuna critica del Re Torrismondo di Tasso

M. Bosisio
Primo
2012

Abstract

L’articolo recupera le complesse fasi che hanno contraddistinto la travagliata storia critica del «Re Torrismondo» di Tasso, prima della sua definitiva riabilitazione novecentesca. Già le turbolente vicende compositive ed editoriali ci mostrano le difficoltà incontrate dall’autore nel realizzare un’opera innovativa e laboriosa, progettata come rilancio letterario dopo la prigionia a S. Anna. Tra Cinquecento e Seicento il «Torrismondo» diventa non solo oggetto di disputa tra i letterati, ma pure un modello drammaturgico da perseguire. Oltretutto l’originalità della tragedia viene colta con favore tra le élites europee, sorprese, da una parte, dagli elementi di rottura con la tradizione e, dall’altra, dal recupero fedele dei classici antichi. Tuttavia i profondi cambiamenti culturali e di gusto, sfociati tra XVII e XVIII secolo, precipitano il «Torrismondo» verso un progressivo oblio e marginalizzazione. Solo nell’Ottocento si avvia una riscoperta, non sempre pacifica, che aprirà la strada al lavoro critico del secolo scorso. Il contributo cercherà di mettere in luce queste molteplici tappe partendo dalla lunga stesura del testo per evidenziarne – attraverso i risultati ermeneutici conseguiti e le vie ancora da esplorare – la portata di profonda modernità, suggerendo alcune vie interpretative trascurate e ancora da percorrere.
Tasso ; Re Torrismondo ; fortuna critica ; storia della ricezione
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
2012
http://italogramma.elte.hu/sites/default/files/cikkek/letoltheto/pdf/Matteo%20Bosisio%20%20Re%20Torrismondo%20di%20Tasso.pdf
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