il contributo intende evidenziare la polisemia del concetto di dolcezza all'interno della trattatistica italiana del saper vivere, che ha nel Cortigiano di Castiglione il suo modello. L'analisi mette in luce le qualità proprie al dolce e alla dolcezza, sinonimo a volte di discrezione, misura, grazia, ma soprattutto strategia di un comportamento e di una retorica che aiuta a ottenere il consensus del principe, ne addolcisce l'istruzione, ne sviluppa le capacità di comando e organizzazione. Da fine strumento etico e politico, la dolcezza diventa nella trattatistica successiva, dal Galateo di Della Casa alla Civil Conversazione di Guazzo, una forma obliqua della comunicazione, una scaltra espressione di prudenza e conformismo che garantisce stabilità sociale e familiare. La dolcezza può divenire zuccaro in bocca da cui guardarsi in nome di una naturalezza e di una trasparenza che permetta lo scambio fecondo della comunicazione: una dolcezza che accorci le distanze nello spazio del negotium piuttosto che avvelenare lo spazio corrotto dell'otium di corte. Le traduzioni francesi dei testi italiani esaminati illuminano ulteriormente il valore di un termine che ha segnato l'educazione cinquecentesca.
les traités du savoir-vivre et la douceur : le paradigme italien / A. Preda - In: La Douceur en littérature de l'Antiquité au XVIIe siècle / F. Roudaut, Y. Bellenger, Béatrice Périgot, B. Petey-Girard, P. Léon, M-M. Fragonard, L. Gosserez, E. Delbey, G. Gros, J. Rieu, D. Mauri, P. Gethner, L. Picciola, H. Baby, A. Fiaschi-Dubois, Ph. Marty, M. Huchon, D. Voisin, J. Leclerc, J.-Y. Vialleton, V. Montagne, L.Gaudin-Bordes ; [a cura di] H. Baby, J. Rieu. - paris : Garnier, 2012. - ISBN 978-2-8124-0608-9. - pp. 65-73 (( convegno La douceur en littérature de l'Antiquité au XVIIe siècle tenutosi a Nices nel 2009.
les traités du savoir-vivre et la douceur : le paradigme italien
A. PredaPrimo
2012
Abstract
il contributo intende evidenziare la polisemia del concetto di dolcezza all'interno della trattatistica italiana del saper vivere, che ha nel Cortigiano di Castiglione il suo modello. L'analisi mette in luce le qualità proprie al dolce e alla dolcezza, sinonimo a volte di discrezione, misura, grazia, ma soprattutto strategia di un comportamento e di una retorica che aiuta a ottenere il consensus del principe, ne addolcisce l'istruzione, ne sviluppa le capacità di comando e organizzazione. Da fine strumento etico e politico, la dolcezza diventa nella trattatistica successiva, dal Galateo di Della Casa alla Civil Conversazione di Guazzo, una forma obliqua della comunicazione, una scaltra espressione di prudenza e conformismo che garantisce stabilità sociale e familiare. La dolcezza può divenire zuccaro in bocca da cui guardarsi in nome di una naturalezza e di una trasparenza che permetta lo scambio fecondo della comunicazione: una dolcezza che accorci le distanze nello spazio del negotium piuttosto che avvelenare lo spazio corrotto dell'otium di corte. Le traduzioni francesi dei testi italiani esaminati illuminano ulteriormente il valore di un termine che ha segnato l'educazione cinquecentesca.File | Dimensione | Formato | |
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