Il 25 aprile 1952 va in scena a Potsdam una rielaborazione di "Urfaust" approntata da Brecht e dai suoi collaboratori; dopo una manciata di rappresentazioni, lo spettacolo tace per qualche mese prima di essere ripreso nel marzo 1953, con qualche variazione, al Berliner Ensemble: anche nel teatro di punta della capitale la rivisitazione del dramma goethiano è destinata a brevissima vita. Il lavoro collettivo, che porta come prima firma quella del giovane Egon Monk, finisce nelle strette della politica culturale della neonata Rdt similmente a quanto succede al contemporaneo progetto d’opera di Hanns Eisler Johann Faustus (1952). A sessant’anni di distanza, le riflessioni proposte nel contributo mirano a descrivere preliminarmente il complesso confronto brechtiano con Goethe in quanto classico fin dagli anni Venti (1.), a ricostruire la diffusa, non del tutto riconosciuta presenza di echi faustiani nella sua drammaturgia “prima” (2.) per concentrarsi infine sul tardo adattamento di "Urfaust" (3.), altamente rappresentativo della terza stagione produttiva di Brecht, quella del “poeta regista” alla guida di un collettivo dedito al “fare teatro” in un contesto politico-culturale crescentemente avverso alle soluzioni non ortodosse del suo lavoro sull’“eredità letteraria”.
«Eine schlaue Scharade mit mehreren Lösungen» : percorsi faustiani nel teatro di Bertolt Brecht / M. Castellari (IL QUADRIFOGLIO TEDESCO). - In: Studia faustiana : dal Volksbuch al romanzo contemporaneo : saggi in onore di Fausto Cercignani / [a cura di] M. Castellari, M. Cometta. - Prima edizione. - Milano : Mimesis, 2012. - ISBN 9788857513430. - pp. 129-149
«Eine schlaue Scharade mit mehreren Lösungen» : percorsi faustiani nel teatro di Bertolt Brecht
M. CastellariPrimo
2012
Abstract
Il 25 aprile 1952 va in scena a Potsdam una rielaborazione di "Urfaust" approntata da Brecht e dai suoi collaboratori; dopo una manciata di rappresentazioni, lo spettacolo tace per qualche mese prima di essere ripreso nel marzo 1953, con qualche variazione, al Berliner Ensemble: anche nel teatro di punta della capitale la rivisitazione del dramma goethiano è destinata a brevissima vita. Il lavoro collettivo, che porta come prima firma quella del giovane Egon Monk, finisce nelle strette della politica culturale della neonata Rdt similmente a quanto succede al contemporaneo progetto d’opera di Hanns Eisler Johann Faustus (1952). A sessant’anni di distanza, le riflessioni proposte nel contributo mirano a descrivere preliminarmente il complesso confronto brechtiano con Goethe in quanto classico fin dagli anni Venti (1.), a ricostruire la diffusa, non del tutto riconosciuta presenza di echi faustiani nella sua drammaturgia “prima” (2.) per concentrarsi infine sul tardo adattamento di "Urfaust" (3.), altamente rappresentativo della terza stagione produttiva di Brecht, quella del “poeta regista” alla guida di un collettivo dedito al “fare teatro” in un contesto politico-culturale crescentemente avverso alle soluzioni non ortodosse del suo lavoro sull’“eredità letteraria”.File | Dimensione | Formato | |
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