Identificati i “punti chiave” per la diagnosi di patologia epatica nel cane, in questa relazione verranno presi in considerazione gli aspetti clinici più specifici dell’insufficienza epatica. È molto comune che un quadro ematochimico caratterizzato da un imponente aumento degli enzimi epatici venga definito insufficienza epatica, pur in assenza di una evidente sintomatologia. In realtà l’insufficienza epatica è una sindrome clinica, anche se la moltitudine delle funzioni biochimiche del fegato, ed il fatto che non tutte possano essere coinvolte allo stesso modo dall’insulto patogeno, fanno sì che essa possa essere caratterizzata da aspetti clinici spesso poco specifici. Riconosciamo innanzitutto un’insufficienza epatica acuta (IEA), che è una vera e propria “emergenza medica” (talvolta anche chirurgica) ed un’insufficienza epatica cronica. L’insufficienza epatica acuta si realizza quando almeno il 70-80% della massa epatica funzionante viene compromessa da un insulto che può essere rappresentato da farmaci, sostanze chimiche, agenti batterici, virali, fungini o parassitari, agenti fisici (traumi addominali, torsione di un lobo epatico, ernia diaframmatica), alterazioni circolatorie (ipossia) o disordini metabolici (pancreatite acuta, anemia emolitica acuta, lipidosi epatica idiopatica nel gatto). È importante sottolineare come un’insufficienza epatica acuta possa rappresentare anche l’evento terminale di un’epatopatia cronica, talvolta trascurata o non diagnosticata, giunta ad una fase di scompenso. Dal punto di vista clinico l’IEA è caratterizzata da segni poco specifici, spesso mascherati o modificati dalla patologia scatenante: anoressia, depressione del sensorio, vomito e diarrea, poliuria e polidipsia. L’ittero rappresenta un segno più specifico se si identifica in assenza di un quadro anemico. L’aggravamento del quadro clinico può portare alla comparsa di sintomi neurologici (encefalopatia epatica), melena, ematemesi e diatesi emorragica. L’insufficienza epatica cronica (IEC) è la rappresentazione clinica dell’evoluzione delle patologie epatiche degenerative o infiammatorie (epatite cronica, cirrosi, fibrosi, ecc.) ed è caratterizzata anch’essa da sintomi relativamente poco specifici quali anoressia, astenia, poliuria-polidipsia, vomito, diarrea, perdita di peso, la cui comparsa e la cui gravità sono però progressive, fino alla comparsa di ascite, ittero e diatesi emorragica, in funzione della progressione del danno epatico.

Il concetto di insufficienza epatica / S. Faverzani. ((Intervento presentato al convegno Seminario Approccio Clinico alle Malattie Epatiche del Cane tenutosi a Sarzana (SP) nel 2007.

Il concetto di insufficienza epatica

S. Faverzani
Primo
2007

Abstract

Identificati i “punti chiave” per la diagnosi di patologia epatica nel cane, in questa relazione verranno presi in considerazione gli aspetti clinici più specifici dell’insufficienza epatica. È molto comune che un quadro ematochimico caratterizzato da un imponente aumento degli enzimi epatici venga definito insufficienza epatica, pur in assenza di una evidente sintomatologia. In realtà l’insufficienza epatica è una sindrome clinica, anche se la moltitudine delle funzioni biochimiche del fegato, ed il fatto che non tutte possano essere coinvolte allo stesso modo dall’insulto patogeno, fanno sì che essa possa essere caratterizzata da aspetti clinici spesso poco specifici. Riconosciamo innanzitutto un’insufficienza epatica acuta (IEA), che è una vera e propria “emergenza medica” (talvolta anche chirurgica) ed un’insufficienza epatica cronica. L’insufficienza epatica acuta si realizza quando almeno il 70-80% della massa epatica funzionante viene compromessa da un insulto che può essere rappresentato da farmaci, sostanze chimiche, agenti batterici, virali, fungini o parassitari, agenti fisici (traumi addominali, torsione di un lobo epatico, ernia diaframmatica), alterazioni circolatorie (ipossia) o disordini metabolici (pancreatite acuta, anemia emolitica acuta, lipidosi epatica idiopatica nel gatto). È importante sottolineare come un’insufficienza epatica acuta possa rappresentare anche l’evento terminale di un’epatopatia cronica, talvolta trascurata o non diagnosticata, giunta ad una fase di scompenso. Dal punto di vista clinico l’IEA è caratterizzata da segni poco specifici, spesso mascherati o modificati dalla patologia scatenante: anoressia, depressione del sensorio, vomito e diarrea, poliuria e polidipsia. L’ittero rappresenta un segno più specifico se si identifica in assenza di un quadro anemico. L’aggravamento del quadro clinico può portare alla comparsa di sintomi neurologici (encefalopatia epatica), melena, ematemesi e diatesi emorragica. L’insufficienza epatica cronica (IEC) è la rappresentazione clinica dell’evoluzione delle patologie epatiche degenerative o infiammatorie (epatite cronica, cirrosi, fibrosi, ecc.) ed è caratterizzata anch’essa da sintomi relativamente poco specifici quali anoressia, astenia, poliuria-polidipsia, vomito, diarrea, perdita di peso, la cui comparsa e la cui gravità sono però progressive, fino alla comparsa di ascite, ittero e diatesi emorragica, in funzione della progressione del danno epatico.
6-mag-2007
dog, liver failure
Settore VET/08 - Clinica Medica Veterinaria
Il concetto di insufficienza epatica / S. Faverzani. ((Intervento presentato al convegno Seminario Approccio Clinico alle Malattie Epatiche del Cane tenutosi a Sarzana (SP) nel 2007.
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