Tutela cautelare in funzione di giudizi esteri

«Ogni situazione giuridica deve poter trovare un suo momento cautelare» ha affermato la Corte Costituzionale, confermando che la tutela cautelare dei diritti rappresenta un elemento irrinunciabile del nostro ordinamento. Prendendo le mosse da tale considerazione, lo studio si propone di verificarne la natura di principio generale di diritto per poi indagare come sia declinato negli ordinamenti nazionali e dell’Unione europea, giungendo a escludere la possibilità di individuare una nozione unitaria di «provvedimento provvisorio e cautelare». A tale premessa di ordine generale, fa seguito la trattazione relativa all’esercizio della giurisdizione cautelare, nelle controversie in materia civile e commerciale, nei casi in cui quella per il merito non sussista o non sia esercitata in ragione del rilievo che assuma la litispendenza internazionale o per la presenza di clausole di scelta del foro o, ancora, di devoluzione della controversia ad arbitrato; l’analisi ha ad oggetto, in primo luogo, il criterio esecutivo-territoriale di cui all’art. 10 della legge 31 maggio 1995 n. 218 di riforma del diritto internazionale privato e, in secondo luogo, l’art. 31 del regolamento (CE) n. 44/2001 c.d. Bruxelles I. Infine, in una prospettiva de iure condendo, viene presa in considerazione la proposta di modifica di tale regolamento presentata dalla Commissione, valutando le soluzioni relative alla tutela cautelare e proponendone un raffronto, in termini di efficacia, con quelle contenute nelle proposta di regolamento relativa al provvedimento europeo di sequestro di conti bancari.