I santi vescovi, divinità cittadine sulle monete italiane

Research undertaken for the realization of a Lexicon Iconographicum Numismaticae has considered the role of saints on medieval Italian coins; in this contribution the presence of bishop-saints is analized, namely as founders of the Christian 'civitas'; their image appeared as such on some early medieval southern Italian coins, but more consistently on those of Communal Italy. Iconographic research examines all details of a coinage - obverse and reverse, legends and main types- and in this case it has shown that in many cases the image of the bishop should be considered as the obverse, both for having been struck by the envil-die and for the legend reading continuously from one side to the other; this is contrary to the general catalogue-tradition of such series, according to which the side bearing the name of the city is the obverse. Hierarchically the saint was more important, as founder of the Christian identity and protector of the city. This text concludes proposing a parallel with the image of the deified Roman emperor, object of a cult and temple, and who, like the saint, was protector of the city.

La ricerca avviata da tempo per la realizzazione di un Lexicon Iconographicum Numismaticae ha portato ad approfondire il ruolo dei santi nell’iconografia delle monete medievali italiane; in particolare in questo contributo si esamina il ruolo dei santi vescovi in quanto fondatori della ‘civitas’ cristiana, comparsi già in alcune monetazioni meridionali altomedievali, ma predominanti nelle città comunali. La ricerca iconografica considera tutti gli aspetti delle monete, le legende, il dritto e rovescio, e proprio a questo proposito ha permesso di osservare che il lato raffigurante il vescovo risulta essere in molti casi il dritto, sia per motivi ‘gerarchici’ e sia perché battuto con il conio di incudine, come in alcuni casi si può dimostrare (contrariamente alla tradizionale catalogazione di queste monete che in genere indica come dritto il lato con il nome delle città). Nel contributo si esamina infine un possibile confronto con il mondo antico, proponendo un tentativo confronto con la figura dell’imperatore divinizzato, al quale si dedicavano un culto e un tempio: questi, come il santo vescovo, era il protettore della città.