Numerosi sono gli studi che indicano gli Imenotteri come validi bioindicatori della qualità dell’ambiente agrario. Tali Artropodi, infatti, sono tra quelli che vengono più facilmente danneggiati da tecniche colturali troppo spinte e dall’impiego indiscriminato di prodotti di sintesi (LaSalle e Gauld, 1993; Kevan, 1999). Il presente lavoro riporta lo studio di questi insetti eseguito in tre aziende orticole lombarde simili per struttura e dimensione, ma a diversa conduzione: due biologiche (Biol1 e Biol2) e una convenzionale (Cv.). I campionamenti sono stati effettuati da aprile a settembre nel 2003 e nel 2004, utilizzando un aspiratore meccanico nelle zone inerbite adiacenti le coltivazioni. La maggior parte degli Imenotteri campionati è risultato appartenere alla Sezione Terebrantia. In particolare sono state identificate 24 Famiglie nel 2003 e 20 nel 2004. Nonostante tutte e tre le aziende siano collocate in zone altamente antropizzate e di conseguenza ben lontane dalla situazione naturale, è risultato ugualmente possibile, specie nel secondo anno di sperimentazione, evidenziare alcune differenze nelle popolazioni di Imenotteri, imputabili al diverso impatto della tecnica colturale. Resta tuttavia da sottolineare che solo giungendo ad un livello tassonomico più approfondito si sarebbe in grado di fornire una più precisa valutazione, riuscendo ad individuare il reale ruolo svolto da questi insetti negli ambienti considerati.

Studi preliminari sulla biodiversità di alcuni imenotteri in aziende orticole a differente conduzione / M. Colombo, D. Lupi, F.R. Eördegh, L. Michelon - In: Atti del 20. Congresso Nazionale Italiano di Entomologia / Accademia Nazionale Italiana di Entomologia. - [s.l] : Accademia Nazionale Italiana di Entomologia, 2005. - pp. 155 (( Intervento presentato al 20. convegno Congresso Nazionale Italiano di Entomologia tenutosi a Perugia-Assisi nel 2005.

Studi preliminari sulla biodiversità di alcuni imenotteri in aziende orticole a differente conduzione

D. Lupi
Secondo
;
2005

Abstract

Numerosi sono gli studi che indicano gli Imenotteri come validi bioindicatori della qualità dell’ambiente agrario. Tali Artropodi, infatti, sono tra quelli che vengono più facilmente danneggiati da tecniche colturali troppo spinte e dall’impiego indiscriminato di prodotti di sintesi (LaSalle e Gauld, 1993; Kevan, 1999). Il presente lavoro riporta lo studio di questi insetti eseguito in tre aziende orticole lombarde simili per struttura e dimensione, ma a diversa conduzione: due biologiche (Biol1 e Biol2) e una convenzionale (Cv.). I campionamenti sono stati effettuati da aprile a settembre nel 2003 e nel 2004, utilizzando un aspiratore meccanico nelle zone inerbite adiacenti le coltivazioni. La maggior parte degli Imenotteri campionati è risultato appartenere alla Sezione Terebrantia. In particolare sono state identificate 24 Famiglie nel 2003 e 20 nel 2004. Nonostante tutte e tre le aziende siano collocate in zone altamente antropizzate e di conseguenza ben lontane dalla situazione naturale, è risultato ugualmente possibile, specie nel secondo anno di sperimentazione, evidenziare alcune differenze nelle popolazioni di Imenotteri, imputabili al diverso impatto della tecnica colturale. Resta tuttavia da sottolineare che solo giungendo ad un livello tassonomico più approfondito si sarebbe in grado di fornire una più precisa valutazione, riuscendo ad individuare il reale ruolo svolto da questi insetti negli ambienti considerati.
parassitoidi, conduzione biologica, bioindicatori, Terebrantia
Settore AGR/11 - Entomologia Generale e Applicata
2005
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