Sono sempre di più le persone anziane che avvertono negativamente l’indebolimento mnesico-cognitivo associato all’età, aspetto testimoniato dall’incremento delle richieste per accertamenti clinici volti ad escludere la presenza di demenza o ad invocare la prescrizione di medicinali per la cura della memoria. Sebbene gran parte degli anziani confidi ancora nella scoperta della ‘pillola miracolosa’ - che ad oggi non esiste - la ricerca clinico-sperimentale ha portato molti clinici a considerare il fitness mentale come un efficace antiage per il funzionamento cognitivo. La comunità scientifica ha inoltre sottolineato il ruolo preventivo che un’adeguata stimolazione cognitiva associata a peculiari stili di vita e all’interazione sociale potrebbe giocare, in termini di neuroprotezione, nel ridurre cioè la probabilità di sviluppare deficit cognitivi o demenza negli anni successivi. In un’era in cui uomini e donne vivono sempre più a lungo, il ricorso al training cognitivo per tenere in allenamento il cervello potrebbe presto diventare la norma. Il presente intervento fa il punto della situazione riguardo ai diversi protocolli di stimolazione cognitiva già validati mediante studi sperimentali.
Allenamento cognitivo : ginnasticamente / S. Zago. ((Intervento presentato al convegno GinnasticaMENTE tenutosi a Roma nel 2011.
Allenamento cognitivo : ginnasticamente
S. ZagoPrimo
2011
Abstract
Sono sempre di più le persone anziane che avvertono negativamente l’indebolimento mnesico-cognitivo associato all’età, aspetto testimoniato dall’incremento delle richieste per accertamenti clinici volti ad escludere la presenza di demenza o ad invocare la prescrizione di medicinali per la cura della memoria. Sebbene gran parte degli anziani confidi ancora nella scoperta della ‘pillola miracolosa’ - che ad oggi non esiste - la ricerca clinico-sperimentale ha portato molti clinici a considerare il fitness mentale come un efficace antiage per il funzionamento cognitivo. La comunità scientifica ha inoltre sottolineato il ruolo preventivo che un’adeguata stimolazione cognitiva associata a peculiari stili di vita e all’interazione sociale potrebbe giocare, in termini di neuroprotezione, nel ridurre cioè la probabilità di sviluppare deficit cognitivi o demenza negli anni successivi. In un’era in cui uomini e donne vivono sempre più a lungo, il ricorso al training cognitivo per tenere in allenamento il cervello potrebbe presto diventare la norma. Il presente intervento fa il punto della situazione riguardo ai diversi protocolli di stimolazione cognitiva già validati mediante studi sperimentali.Pubblicazioni consigliate
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