Negli ultimi anni l’esigenza di tutela della salute dell’individuo ha registrato un progressivo miglioramento, anche in un ambito della nostra società così particolare come quello detentivo: le strutture sanitarie al suo interno si sono evolute e sono stati creati centri specialistici validamente attrezzati, il personale medico e paramedico è aumentato di numero ed anche la sua competenza in ambito clinico e clinico-penitenziario è cresciuta. In questa nuova realtà sempre più patologie possono essere trattate nei Centri Clinici carcerari, ovvero solo avvalendosi di strutture ambulatoriali esterne, giustificando da un punto di vista “tecnico” l’idoneità spesso formulata al proseguimento delle cure in ambito carcerario. Il presente intervento si propone di identificare, da un lato, la descrizione della “fenomenologia patologica” all’interno del carcere, unitamente alla formulazione di spunti e profili metodologici nell’affrontarla da un punto di vista medico-legale; dall’altro, cercherà di fornire indicazioni pratiche in merito ad un problema rilevante in ambito carcerario, e cioè quello della conflittualità tra diverse esigenze, quelle più propriamente legate all’amministrazione della giustizia e quelle che ricadono su chi “istituzionalmente” è deputato a garantire la tutela del diritto alla salute a contatto con il titolare di tale fondamentale diritto.
Il medico penitenziario: garante della salute e dell’espiazione della pena del detenuto. Aspetti e problematiche medico-legali / U.R. Genovese. ((Intervento presentato al 6. convegno La metamorfosi della Medicina Penitenziaria: l’etica delle cure tenutosi a Milano nel 2005.
Il medico penitenziario: garante della salute e dell’espiazione della pena del detenuto. Aspetti e problematiche medico-legali
U.R. GenovesePrimo
2005
Abstract
Negli ultimi anni l’esigenza di tutela della salute dell’individuo ha registrato un progressivo miglioramento, anche in un ambito della nostra società così particolare come quello detentivo: le strutture sanitarie al suo interno si sono evolute e sono stati creati centri specialistici validamente attrezzati, il personale medico e paramedico è aumentato di numero ed anche la sua competenza in ambito clinico e clinico-penitenziario è cresciuta. In questa nuova realtà sempre più patologie possono essere trattate nei Centri Clinici carcerari, ovvero solo avvalendosi di strutture ambulatoriali esterne, giustificando da un punto di vista “tecnico” l’idoneità spesso formulata al proseguimento delle cure in ambito carcerario. Il presente intervento si propone di identificare, da un lato, la descrizione della “fenomenologia patologica” all’interno del carcere, unitamente alla formulazione di spunti e profili metodologici nell’affrontarla da un punto di vista medico-legale; dall’altro, cercherà di fornire indicazioni pratiche in merito ad un problema rilevante in ambito carcerario, e cioè quello della conflittualità tra diverse esigenze, quelle più propriamente legate all’amministrazione della giustizia e quelle che ricadono su chi “istituzionalmente” è deputato a garantire la tutela del diritto alla salute a contatto con il titolare di tale fondamentale diritto.Pubblicazioni consigliate
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