Nel panorama dell’antropologia forense, come per le altre scienze forensi, non esiste un accordo tra gli esperti in merito alle metodiche da utilizzarsi su tematiche quali ad esempio la ricostruzione del profilo biologico o l’identificazione personale. Nonostante le importanti ripercussioni conseguenti ai risultati di indagini antropologico forensi, si assiste spesso all’utilizzo di fantasiose metodiche che non trovano riscontro nella evidenza scientifica frequentemente utilizzate da “esperti” di cui si ignorano le competenze specifiche. Considerato poi il fatto che sempre più spesso le indagini di antropologia forense hanno come oggetto il vivente, ad esempio nei casi di valutazione dell’età o di identificazione dai circuiti di videosorveglianza, l’utilizzo di metodi non scientifici può indurre in errori valutativi con gravi ripercussioni anche sulla libertà personale. L’attività più che decennale del (LabAnOF) Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’università degli studi di Milano ha permesso agli autori di lavorare su più di duecento casi relativi all’antropologia forense e di venire a contatto con alcune “personali” interpretazioni di valutazioni scientifiche. Attraverso l’illustrazione di alcune metodiche ben rappresentative della junk forensic science in tema di stima dell’età su cadavere, su vivente o su soggetti videoripresi, di recupero di resti scheletrici, di identificazione personale di cadaveri e viventi…..si sottolinea il pericolo insito nell’utilizzo “fantasioso” di metodiche più o meno riconosciute dalle comunità scientifiche. In un contesto culturale in cui committenti ed esperti stessi rischiano di farsi condizionare dal “CSI effect”, seguire l’attuale pensiero giurisprudenziale americano in merito alla gestione della “scientific evidence” e presentazione in tribunale della “scientific proof” potrebbe essere un passo verso l’utilizzo di una “evidence based forensic science”.

Junk forensic anthropology : what can we do? / D. De Angelis, C. Cattaneo. ((Intervento presentato al 21. convegno Congress of the International Academy of Legal Medicine tenutosi a Lisboa nel 2009.

Junk forensic anthropology : what can we do?

D. De Angelis
Primo
;
C. Cattaneo
Ultimo
2009

Abstract

Nel panorama dell’antropologia forense, come per le altre scienze forensi, non esiste un accordo tra gli esperti in merito alle metodiche da utilizzarsi su tematiche quali ad esempio la ricostruzione del profilo biologico o l’identificazione personale. Nonostante le importanti ripercussioni conseguenti ai risultati di indagini antropologico forensi, si assiste spesso all’utilizzo di fantasiose metodiche che non trovano riscontro nella evidenza scientifica frequentemente utilizzate da “esperti” di cui si ignorano le competenze specifiche. Considerato poi il fatto che sempre più spesso le indagini di antropologia forense hanno come oggetto il vivente, ad esempio nei casi di valutazione dell’età o di identificazione dai circuiti di videosorveglianza, l’utilizzo di metodi non scientifici può indurre in errori valutativi con gravi ripercussioni anche sulla libertà personale. L’attività più che decennale del (LabAnOF) Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’università degli studi di Milano ha permesso agli autori di lavorare su più di duecento casi relativi all’antropologia forense e di venire a contatto con alcune “personali” interpretazioni di valutazioni scientifiche. Attraverso l’illustrazione di alcune metodiche ben rappresentative della junk forensic science in tema di stima dell’età su cadavere, su vivente o su soggetti videoripresi, di recupero di resti scheletrici, di identificazione personale di cadaveri e viventi…..si sottolinea il pericolo insito nell’utilizzo “fantasioso” di metodiche più o meno riconosciute dalle comunità scientifiche. In un contesto culturale in cui committenti ed esperti stessi rischiano di farsi condizionare dal “CSI effect”, seguire l’attuale pensiero giurisprudenziale americano in merito alla gestione della “scientific evidence” e presentazione in tribunale della “scientific proof” potrebbe essere un passo verso l’utilizzo di una “evidence based forensic science”.
2009
Settore MED/43 - Medicina Legale
International Academy of Legal Medicine (IALM)
Junk forensic anthropology : what can we do? / D. De Angelis, C. Cattaneo. ((Intervento presentato al 21. convegno Congress of the International Academy of Legal Medicine tenutosi a Lisboa nel 2009.
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