Nell’ambito del progetto di ricerca europeo “Econogene” (www.econogene.eu), che aveva come oggetto lo studio della diversità biologica di capre e pecore a livello transnazionale e paneuropeo, sono state studiate 55 popolazioni (razze) di capre domestiche, allevate con metodi tradizionali in 18 nazioni dall’Iran al Portogallo, e una popolazione di egagri proveniente dai monti dell’Iran. I 1682 esemplari sono stati genotipizzati mediante 3 combinazioni di primer altamente polimorfiche, producendo 102 marcatori nucleari AFLP. Le relazioni genetiche tra le diverse popolazioni sono state evidenziate attraverso l’Analisi Fattoriale delle Corrispondenze (AFC). Per definizione, i componenti dell’AFC sono tra loro indipendenti, e quindi lungo i diversi assi sono rappresentati gli effetti di eventi indipendenti che hanno plasmato il genoma delle capre domestiche. Sono stati presi in considerazione i primi 3 assi, che spiegano rispettivamente il 16,2%, il 7,1% e il 6,3% dell’inerzia complessiva. Ciò che si evince dall’analisi è: i) le razze domestiche allevate in Iran e nel Vicino Oriente (Turchia, Cipro, Giordania e Arabia Saudita) sono geneticamente più simili agli egagri che alle razze europee; ii) le popolazioni europee si ripartiscono in un gruppo alpino-centro-europeo e in un gruppo mediterraneo, comprendente le popolazioni allevate nelle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo; iii) le razze alpine (con poche eccezioni), le capre sarde e l’antica popolazione inselvatichita di Montecristo fanno cluster con le popolazioni allevate in Iran. La suddivisione delle 56 popolazioni in tre grandi gruppi geografici - Nord Europa, Mediterraneo, Vicino e Medio Oriente - è confermata anche dall’analisi bayesiana condotta con il software Structure. Tali evidenze sperimentali sono state discusse sulla base di dati geologici e archeologici, concentrando l’attenzione sulla Mezzaluna Fertile e sulle aree montuose iraniane (ove le capre selvatiche vennero addomesticate), e sul periodo neolitico allorquando si innescò la colonizzazione del continente europeo da parte degli agricoltori e dei pastori. Nel genoma delle razze ircine, dopo più di 11.000 anni dagli eventi di domesticazione, permangono evidenti i segni delle due vie lungo le quali si compì la colonizzazione dell’Europa: via mare, con rotte di piccolo cabotaggio a sud; via terra a nord, forse passando nelle pianure a oriente del Mar Nero. Segreteria organizzativa biod@irealp.it Segreteria tecnico-scientifica biod@unimi.it Sito web: www.biod.irealp.it Più debole, ma ancora rilevabile, il legame che accomuna le razze locali alpine e le popolazioni insulari sarde e di Montecristo alle capre dell’Iran: gli antichi segnali genetici di una provenienza comune sono rimasti confinati solo nelle zone più marginali dell’areale europeo, in enclavi geografiche ben definite, al riparo da incroci e meticciamenti. Dunque la storia dell’uomo e delle sue migrazioni può essere ricostruita studiando il genoma dei suoi “compagni di viaggio”: un ulteriore, valido motivo per conservare la diversità biologica degli animali domestici.

Capre domestiche e migrazioni dell’uomo : i marcatori AFLP raccontano / M. Pellecchia, R. Negrini, L. Colli, F. Chegdani, P. Crepaldi, E. Nicolazzi, P. Ajmone Marsan. ((Intervento presentato al convegno BIOD - Coltivare la biodiversità : Agricoltura, foreste e territorio : conservare, innovare, pianificare tenutosi a Milano nel 2010.

Capre domestiche e migrazioni dell’uomo : i marcatori AFLP raccontano

P. Crepaldi;
2010

Abstract

Nell’ambito del progetto di ricerca europeo “Econogene” (www.econogene.eu), che aveva come oggetto lo studio della diversità biologica di capre e pecore a livello transnazionale e paneuropeo, sono state studiate 55 popolazioni (razze) di capre domestiche, allevate con metodi tradizionali in 18 nazioni dall’Iran al Portogallo, e una popolazione di egagri proveniente dai monti dell’Iran. I 1682 esemplari sono stati genotipizzati mediante 3 combinazioni di primer altamente polimorfiche, producendo 102 marcatori nucleari AFLP. Le relazioni genetiche tra le diverse popolazioni sono state evidenziate attraverso l’Analisi Fattoriale delle Corrispondenze (AFC). Per definizione, i componenti dell’AFC sono tra loro indipendenti, e quindi lungo i diversi assi sono rappresentati gli effetti di eventi indipendenti che hanno plasmato il genoma delle capre domestiche. Sono stati presi in considerazione i primi 3 assi, che spiegano rispettivamente il 16,2%, il 7,1% e il 6,3% dell’inerzia complessiva. Ciò che si evince dall’analisi è: i) le razze domestiche allevate in Iran e nel Vicino Oriente (Turchia, Cipro, Giordania e Arabia Saudita) sono geneticamente più simili agli egagri che alle razze europee; ii) le popolazioni europee si ripartiscono in un gruppo alpino-centro-europeo e in un gruppo mediterraneo, comprendente le popolazioni allevate nelle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo; iii) le razze alpine (con poche eccezioni), le capre sarde e l’antica popolazione inselvatichita di Montecristo fanno cluster con le popolazioni allevate in Iran. La suddivisione delle 56 popolazioni in tre grandi gruppi geografici - Nord Europa, Mediterraneo, Vicino e Medio Oriente - è confermata anche dall’analisi bayesiana condotta con il software Structure. Tali evidenze sperimentali sono state discusse sulla base di dati geologici e archeologici, concentrando l’attenzione sulla Mezzaluna Fertile e sulle aree montuose iraniane (ove le capre selvatiche vennero addomesticate), e sul periodo neolitico allorquando si innescò la colonizzazione del continente europeo da parte degli agricoltori e dei pastori. Nel genoma delle razze ircine, dopo più di 11.000 anni dagli eventi di domesticazione, permangono evidenti i segni delle due vie lungo le quali si compì la colonizzazione dell’Europa: via mare, con rotte di piccolo cabotaggio a sud; via terra a nord, forse passando nelle pianure a oriente del Mar Nero. Segreteria organizzativa biod@irealp.it Segreteria tecnico-scientifica biod@unimi.it Sito web: www.biod.irealp.it Più debole, ma ancora rilevabile, il legame che accomuna le razze locali alpine e le popolazioni insulari sarde e di Montecristo alle capre dell’Iran: gli antichi segnali genetici di una provenienza comune sono rimasti confinati solo nelle zone più marginali dell’areale europeo, in enclavi geografiche ben definite, al riparo da incroci e meticciamenti. Dunque la storia dell’uomo e delle sue migrazioni può essere ricostruita studiando il genoma dei suoi “compagni di viaggio”: un ulteriore, valido motivo per conservare la diversità biologica degli animali domestici.
11-giu-2010
capra ; Capra hircus ; Capra aegagrus ; AFLP ; biodiversità ; migrazioni neolitiche
Settore AGR/17 - Zootecnica Generale e Miglioramento Genetico
Capre domestiche e migrazioni dell’uomo : i marcatori AFLP raccontano / M. Pellecchia, R. Negrini, L. Colli, F. Chegdani, P. Crepaldi, E. Nicolazzi, P. Ajmone Marsan. ((Intervento presentato al convegno BIOD - Coltivare la biodiversità : Agricoltura, foreste e territorio : conservare, innovare, pianificare tenutosi a Milano nel 2010.
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