Per combattere le malattie cardiovascolari, che rappresentano la prima causa di morte nei paesi industrializzati, vengono pianificate strategie preventive che tengono conto dei maggiori fattori di rischio, in particolare ipercolesterolemia e ipertensione. Per quanto riguarda l’ipertensione, è stato recentemente messo in evidenza che l’idrolisi enzimatica di diverse proteine alimentari, come latte, soia, pisello, etc., dà origine a miscele di peptidi con azione anti-ipertensiva1,2. Alcuni di questi peptidi sono stati separati e caratterizzati e la loro attività è stata confermata dopo sintesi chimica. Studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che tali peptidi svolgono un’azione diretta sull’enzima di conversione dell’angiotensina (angiotensin converting enzyme, ACE), l’enzima chiave nella regolazione dei livelli pressori nell’organismo umano. Essi, infatti, legandosi al sito attivo dell’enzima competono in modo diretto con l’angiotensina I inibendone la conversione ad angiotensina II. Per il loro effetto fisiologico, i peptidi ACE-inibitori possono trovare applicazione come ingredienti di alimenti funzionali o integratori alimentari3. Il nostro gruppo di ricerca studia da tempo i legumi per il loro elevato contenuto proteico e le proprietà ipocolesterolemizzanti. In uno studio clinico pilota, effettuato su pisello e lupino, oltre all’abbassamento del colesterolo, è stata osservata anche una diminuzione significativa della pressione sistolica e diastolica in soggetti moderatamente ipertesi, dato che conferma alcune precedenti pubblicazioni4,5. Ipotizzando che il meccanismo potesse essere legato ad un’attività ACE-inibitoria, abbiamo deciso di testare l’attività di miscele peptidiche ottenute idrolizzando le proteine di alcuni legumi. La valutazione di questa attività viene normalmente effettuata mediante tecniche spettrofotometriche basate sull’idrolisi catalizzata dall’enzima ACE dello pseudo-tripeptide modello hippuryl-histidyl-leucine (HHL)6 ad acido ippurico e histidyl-leucine (HL). Malgrado questo saggio sia ampiamente utilizzato in letteratura, è soggetto a numerose interferenze che lo rendono poco affidabile, soprattutto quando devono essere testati non farmaci di sintesi, ma miscele peptidiche complesse ottenute da fonti alimentari. E’ stato quindi deciso di mettere a punto un metodo HPLC con rivelatore DAD che permettesse una misurazione accurata dell’inibizione dell’enzima ACE. Il saggio è stato inizialmente validato su tre farmaci a nota attività ACE-inibitoria (captopril, enalapril e lisinopril) e due tripeptidi sintetici, responsabili dell’attività ACE-inibitoria degli idrolizzati proteici del latte (IPP e VPP). In seguito, è stata testata l’attività ACE-inibitoria di miscele peptidiche provenienti dall’idrolisi enzimatica di estratti proteici derivanti da diversi legumi tra cui ceci, lenticchie, fagioli, lupini, piselli, soia, ottenendo valori in linea con i dati di letteratura7,8. Bibliografia 1. Vermeirssen V. et al. J Dairy Sci 2003, 86, 429-438. 2. Rotimi E. et al. J AOAC International 2008, 91, 947-956. 3. Fujita H. et al. J Food Sci 2000, 65, 564-569. 4. Naruszewicz M. et al. Annals of nutrition and metabolism 2007, 51, 273. 5. Lee Y.P. et al. Am. J. Clin Nutr 2009, 89, 766-772. 6. Cushman D.W. & Cheung H.S. Bio Pharm 1971, 20, 1637-1648. 7. Barbana C. & Boye J.I. Food Res Int 2010, 43, 1642-1649. 8. Li H. & Aluko R.E. J Agric Food Chem 2010, 58, 11471-11476.

Applicazione di un metodo HPLC-DAD per la determinazione dell’attività ACE-inibitoria di idrolizzati proteici di legumi / G. Scigliuolo, G. Boschin, D. Resta, E. Sirtori, A. Arnoldi - In: Abstracts del convegno: 2° Convegno Nazionale della Società Italiana di Nutraceutica[s.l] : SINUT: Società Italiana di Nutraceutica, 2011 Feb. (( Intervento presentato al 2. convegno Convegno Nazionale della Società Italiana di Nutraceutica tenutosi a Milano nel 2011.

Applicazione di un metodo HPLC-DAD per la determinazione dell’attività ACE-inibitoria di idrolizzati proteici di legumi

G. Boschin
Secondo
;
D. Resta;E. Sirtori
Penultimo
;
A. Arnoldi
Ultimo
2011

Abstract

Per combattere le malattie cardiovascolari, che rappresentano la prima causa di morte nei paesi industrializzati, vengono pianificate strategie preventive che tengono conto dei maggiori fattori di rischio, in particolare ipercolesterolemia e ipertensione. Per quanto riguarda l’ipertensione, è stato recentemente messo in evidenza che l’idrolisi enzimatica di diverse proteine alimentari, come latte, soia, pisello, etc., dà origine a miscele di peptidi con azione anti-ipertensiva1,2. Alcuni di questi peptidi sono stati separati e caratterizzati e la loro attività è stata confermata dopo sintesi chimica. Studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che tali peptidi svolgono un’azione diretta sull’enzima di conversione dell’angiotensina (angiotensin converting enzyme, ACE), l’enzima chiave nella regolazione dei livelli pressori nell’organismo umano. Essi, infatti, legandosi al sito attivo dell’enzima competono in modo diretto con l’angiotensina I inibendone la conversione ad angiotensina II. Per il loro effetto fisiologico, i peptidi ACE-inibitori possono trovare applicazione come ingredienti di alimenti funzionali o integratori alimentari3. Il nostro gruppo di ricerca studia da tempo i legumi per il loro elevato contenuto proteico e le proprietà ipocolesterolemizzanti. In uno studio clinico pilota, effettuato su pisello e lupino, oltre all’abbassamento del colesterolo, è stata osservata anche una diminuzione significativa della pressione sistolica e diastolica in soggetti moderatamente ipertesi, dato che conferma alcune precedenti pubblicazioni4,5. Ipotizzando che il meccanismo potesse essere legato ad un’attività ACE-inibitoria, abbiamo deciso di testare l’attività di miscele peptidiche ottenute idrolizzando le proteine di alcuni legumi. La valutazione di questa attività viene normalmente effettuata mediante tecniche spettrofotometriche basate sull’idrolisi catalizzata dall’enzima ACE dello pseudo-tripeptide modello hippuryl-histidyl-leucine (HHL)6 ad acido ippurico e histidyl-leucine (HL). Malgrado questo saggio sia ampiamente utilizzato in letteratura, è soggetto a numerose interferenze che lo rendono poco affidabile, soprattutto quando devono essere testati non farmaci di sintesi, ma miscele peptidiche complesse ottenute da fonti alimentari. E’ stato quindi deciso di mettere a punto un metodo HPLC con rivelatore DAD che permettesse una misurazione accurata dell’inibizione dell’enzima ACE. Il saggio è stato inizialmente validato su tre farmaci a nota attività ACE-inibitoria (captopril, enalapril e lisinopril) e due tripeptidi sintetici, responsabili dell’attività ACE-inibitoria degli idrolizzati proteici del latte (IPP e VPP). In seguito, è stata testata l’attività ACE-inibitoria di miscele peptidiche provenienti dall’idrolisi enzimatica di estratti proteici derivanti da diversi legumi tra cui ceci, lenticchie, fagioli, lupini, piselli, soia, ottenendo valori in linea con i dati di letteratura7,8. Bibliografia 1. Vermeirssen V. et al. J Dairy Sci 2003, 86, 429-438. 2. Rotimi E. et al. J AOAC International 2008, 91, 947-956. 3. Fujita H. et al. J Food Sci 2000, 65, 564-569. 4. Naruszewicz M. et al. Annals of nutrition and metabolism 2007, 51, 273. 5. Lee Y.P. et al. Am. J. Clin Nutr 2009, 89, 766-772. 6. Cushman D.W. & Cheung H.S. Bio Pharm 1971, 20, 1637-1648. 7. Barbana C. & Boye J.I. Food Res Int 2010, 43, 1642-1649. 8. Li H. & Aluko R.E. J Agric Food Chem 2010, 58, 11471-11476.
Settore CHIM/10 - Chimica degli Alimenti
feb-2011
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