Scopo. Numerose evidenze suggeriscono che il sistema dell’IGF-1 regoli l’invecchiamento e influenzi la longevità umana. Bassi livelli di IGF-1 sono stati riscontrati in popolazioni di centenari e, nella popolazione generale, hanno effetto protettivo sul rischio di diversi tipi di neoplasia. Tuttavia, nella popolazione anziana livelli sierici di IGF-1 relativamente alti sono associati a riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare. I centenari rappresentano un modello straordinario per l’identificazione delle basi biologiche della longevità umana. Tuttavia il modello centenari presenta dei limiti: rarità, presenza di fragilità dovuta all’età estrema, mancanza di un gruppo di controllo di pari età. La presenza di un gruppo di controllo di pari età è fondamentale negli studi che valutano il sistema dell’IGF-1, considerando che l’età influenza la produzione di IGF-1. I figli dei centenari, che secondo numerosi studi hanno un’alta probabilità di essere a loro volta longevi, e per i quali è possibile identificare un appropriato gruppo di controllo (soggetti della stessa età i cui genitori sono morti precocemente per malattia), sembrano essere un nuovo e promettente modello della longevità umana. Lo scopo del nostro studio è di valutare il ruolo di IGF-1 nella modulazione delle abilità funzionali e dello stato cognitivo in soggetti anziani, in particolare nei centenari e in popolazioni potenzialmente longeve. Materiali e metodi. A Milano abbiamo reclutato: 45 centenari (11 maschi, 34 femmine, di età compresa tra 99 e 106 anni); 25 soggetti con un genitore centenario e un genitore non longevo (O150) (4 maschi, 21 femmine, di età tra 61 e 89 anni), 17 soggetti con un genitore centenario e l’altro genitore pure longevo (O250) (6 maschi, 11 femmine, di età tra 61 e 80 anni); 21 soggetti di controllo (i cui genitori sono nati nella prima decade del Novecento come i centenari ma morti entrambi precocemente per malattia, cioè madre morta prima dei 73 anni e padre morto prima dei 68 anni) (11 maschi, 10 femmine, di età tra 62 e 86 anni). In tutti i soggetti sono stati dosati i livelli sierici di IGF-1. In tutti i soggetti è stata effettuata una valutazione geriatrica multidimensionale: è stato valutato il grado di autonomia mediante le scale ADL e IADL, lo stato cognitivo mediante MMSE (abbiamo considerato sia il punteggio MMSE che il punteggio MMSEc ovvero corretto per età e scolarità). Risultati. I livelli sierici di IGF-1 sono risultati significativamente più bassi nei centenari rispetto ai controlli (p<0.001). Nessuna significativa differenza nell’età e nei livelli sierici di IGF-1 è stata riscontrata tra O150, O250 e controlli. Nei gruppi accorpati IGF-I correla positivamente con ADL (r=0.38, p<0.0001), IADL (r=0.42, p<0.0001), MMSE (r=0.40, p<0.0001) e MMSEc (r=0.30, p=0.001). Conclusioni. questi dati suggeriscono che il sistema dell’IGF-1 possa giocare un importante ruolo protettivo nel rallentare il declino età-correlato della performance cognitiva e della abilità funzionale.

Ruolo del sistema dell'IGF-1 nell'invecchiamento di successo / G. Vitale, G. Ogliari, D. Castaldi, E.M. Bollini, D. Mari. - In: GIORNALE DI GERONTOLOGIA. - ISSN 0017-0305. - 57:6(2009 Dec), pp. 544-544. ((Intervento presentato al 54. convegno Congresso Nazionale SIGG : salute e benessere dell'anziano : la nostra missione tenutosi a Firenze nel 2009.

Ruolo del sistema dell'IGF-1 nell'invecchiamento di successo

G. Vitale
Primo
;
G. Ogliari
Secondo
;
E.M. Bollini
Penultimo
;
D. Mari
Ultimo
2009

Abstract

Scopo. Numerose evidenze suggeriscono che il sistema dell’IGF-1 regoli l’invecchiamento e influenzi la longevità umana. Bassi livelli di IGF-1 sono stati riscontrati in popolazioni di centenari e, nella popolazione generale, hanno effetto protettivo sul rischio di diversi tipi di neoplasia. Tuttavia, nella popolazione anziana livelli sierici di IGF-1 relativamente alti sono associati a riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare. I centenari rappresentano un modello straordinario per l’identificazione delle basi biologiche della longevità umana. Tuttavia il modello centenari presenta dei limiti: rarità, presenza di fragilità dovuta all’età estrema, mancanza di un gruppo di controllo di pari età. La presenza di un gruppo di controllo di pari età è fondamentale negli studi che valutano il sistema dell’IGF-1, considerando che l’età influenza la produzione di IGF-1. I figli dei centenari, che secondo numerosi studi hanno un’alta probabilità di essere a loro volta longevi, e per i quali è possibile identificare un appropriato gruppo di controllo (soggetti della stessa età i cui genitori sono morti precocemente per malattia), sembrano essere un nuovo e promettente modello della longevità umana. Lo scopo del nostro studio è di valutare il ruolo di IGF-1 nella modulazione delle abilità funzionali e dello stato cognitivo in soggetti anziani, in particolare nei centenari e in popolazioni potenzialmente longeve. Materiali e metodi. A Milano abbiamo reclutato: 45 centenari (11 maschi, 34 femmine, di età compresa tra 99 e 106 anni); 25 soggetti con un genitore centenario e un genitore non longevo (O150) (4 maschi, 21 femmine, di età tra 61 e 89 anni), 17 soggetti con un genitore centenario e l’altro genitore pure longevo (O250) (6 maschi, 11 femmine, di età tra 61 e 80 anni); 21 soggetti di controllo (i cui genitori sono nati nella prima decade del Novecento come i centenari ma morti entrambi precocemente per malattia, cioè madre morta prima dei 73 anni e padre morto prima dei 68 anni) (11 maschi, 10 femmine, di età tra 62 e 86 anni). In tutti i soggetti sono stati dosati i livelli sierici di IGF-1. In tutti i soggetti è stata effettuata una valutazione geriatrica multidimensionale: è stato valutato il grado di autonomia mediante le scale ADL e IADL, lo stato cognitivo mediante MMSE (abbiamo considerato sia il punteggio MMSE che il punteggio MMSEc ovvero corretto per età e scolarità). Risultati. I livelli sierici di IGF-1 sono risultati significativamente più bassi nei centenari rispetto ai controlli (p<0.001). Nessuna significativa differenza nell’età e nei livelli sierici di IGF-1 è stata riscontrata tra O150, O250 e controlli. Nei gruppi accorpati IGF-I correla positivamente con ADL (r=0.38, p<0.0001), IADL (r=0.42, p<0.0001), MMSE (r=0.40, p<0.0001) e MMSEc (r=0.30, p=0.001). Conclusioni. questi dati suggeriscono che il sistema dell’IGF-1 possa giocare un importante ruolo protettivo nel rallentare il declino età-correlato della performance cognitiva e della abilità funzionale.
Settore MED/09 - Medicina Interna
Settore MED/13 - Endocrinologia
dic-2009
Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG)
http://www.sigg.it/public/doc/GIORNALEART/1255.pdf
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