Aim of the present survey is to focus on the perception of wolf by sheep farmers in the Province of Pisa (Val di Cecina) and to collect their impressions about its presence and suggestions about possible solutions. Furthermore, we tried to evaluate the level of knowledge and the judgment of the farmers about the current regional law. The wolf is perceived as a problem by 86.3% of the farmers, who give him the responsibility for 91% of the reported predation events, in spite of the fact that this was really assessed only in 31% of cases. 72.6% of the farmers do not know the present regional law; however, 61.9% of them state that it should be reviewed. Only 28.6% of the farmers is in favour of a financial support for preventive measures; 42.9% think that wolves should be captured and transolcated far from sheep farms and 49.2% wish that wolves, that are believed to derive from transolcations, are culled. Wolf attacks are seldom officially reported, as compensations are not considered adequate and farmers are obliged to sustain additional costs for carcass destruction; therefore, there is a scarce control of this phenomenon. Active participation, information on prevention methods, awakening of local populations, together with more attention from lawmakers, are essential tools for improving the tolerance and acceptation of the predator and for attenuating the conflict with zootechnical activities. Veterinarians play a key role for spreading these informations.

La presente indagine ha come obiettivo quello di mettere a fuoco la percezione del lupo da parte degli allevatori della Val di Cecina, raccogliere suggerimenti riguardo alle possibili soluzioni, valutare il livello di conoscenza e il giudizio degli allevatori sulla normativa vigente. Il lupo è percepito come un problema dall’86,3% dei soggetti intervistati, che gli attribuiscono la responsabilità degli eventi di predazione nel 91% degli episodi riportati, nonostante che questa sia stata accertata solo nel 31% dei casi. Il 72,6% degli intervistati ha dichiarato di non conoscere l’attuale legge regionale sulla tutela del patrimonio zootecnico soggetto a predazione; tuttavia, il 61,9% di essi ritiene opportuno rivederla. Solo il 28,6% degli intervistati ritiene opportuno sostenere finanziariamente la messa in opera di misure difensive antilupo. Il 42,9% dei soggetti ritiene necessario catturare i lupi presenti e traslocarli in aree non interessate da attività zootecniche, mentre il 49,2% si è espresso a favore dell’abbattimento del lupo, ritenuto frutto di interventi di immissione. La denuncia degli attacchi, laddove non solo non comporta un risarcimento adeguato ma addirittura una perdita economica per l’allevatore, non viene più effettuata, con conseguente difficoltà di monitoraggio del reale impatto del fenomeno. La partecipazione attiva, l’informazione sui metodi di prevenzione e la sensibilizzazione delle popolazioni locali, unitamente ad una maggior attenzione da parte del legislatore, rappresentano presupposti fondamentali per garantire la tolleranza e l’accettazione del predatore e per l’attenuazione del conflitto tra lupo e zootecnia. La figura del medico veterinario gioca un ruolo essenziale per la divulgazione delle informazioni necessarie.

Le pecore e il lupo: indagine sul punto di vista degli allevatori nella provincia di Pisa / S. Mattiello, T. Bresciani, S. Gaggero, V. Mazzarone, C. Russo. - In: LARGE ANIMALS REVIEW. - ISSN 1124-4593. - 16:4(2010), pp. 173-178.

Le pecore e il lupo: indagine sul punto di vista degli allevatori nella provincia di Pisa

S. Mattiello
Primo
;
2010

Abstract

Aim of the present survey is to focus on the perception of wolf by sheep farmers in the Province of Pisa (Val di Cecina) and to collect their impressions about its presence and suggestions about possible solutions. Furthermore, we tried to evaluate the level of knowledge and the judgment of the farmers about the current regional law. The wolf is perceived as a problem by 86.3% of the farmers, who give him the responsibility for 91% of the reported predation events, in spite of the fact that this was really assessed only in 31% of cases. 72.6% of the farmers do not know the present regional law; however, 61.9% of them state that it should be reviewed. Only 28.6% of the farmers is in favour of a financial support for preventive measures; 42.9% think that wolves should be captured and transolcated far from sheep farms and 49.2% wish that wolves, that are believed to derive from transolcations, are culled. Wolf attacks are seldom officially reported, as compensations are not considered adequate and farmers are obliged to sustain additional costs for carcass destruction; therefore, there is a scarce control of this phenomenon. Active participation, information on prevention methods, awakening of local populations, together with more attention from lawmakers, are essential tools for improving the tolerance and acceptation of the predator and for attenuating the conflict with zootechnical activities. Veterinarians play a key role for spreading these informations.
La presente indagine ha come obiettivo quello di mettere a fuoco la percezione del lupo da parte degli allevatori della Val di Cecina, raccogliere suggerimenti riguardo alle possibili soluzioni, valutare il livello di conoscenza e il giudizio degli allevatori sulla normativa vigente. Il lupo è percepito come un problema dall’86,3% dei soggetti intervistati, che gli attribuiscono la responsabilità degli eventi di predazione nel 91% degli episodi riportati, nonostante che questa sia stata accertata solo nel 31% dei casi. Il 72,6% degli intervistati ha dichiarato di non conoscere l’attuale legge regionale sulla tutela del patrimonio zootecnico soggetto a predazione; tuttavia, il 61,9% di essi ritiene opportuno rivederla. Solo il 28,6% degli intervistati ritiene opportuno sostenere finanziariamente la messa in opera di misure difensive antilupo. Il 42,9% dei soggetti ritiene necessario catturare i lupi presenti e traslocarli in aree non interessate da attività zootecniche, mentre il 49,2% si è espresso a favore dell’abbattimento del lupo, ritenuto frutto di interventi di immissione. La denuncia degli attacchi, laddove non solo non comporta un risarcimento adeguato ma addirittura una perdita economica per l’allevatore, non viene più effettuata, con conseguente difficoltà di monitoraggio del reale impatto del fenomeno. La partecipazione attiva, l’informazione sui metodi di prevenzione e la sensibilizzazione delle popolazioni locali, unitamente ad una maggior attenzione da parte del legislatore, rappresentano presupposti fondamentali per garantire la tolleranza e l’accettazione del predatore e per l’attenuazione del conflitto tra lupo e zootecnia. La figura del medico veterinario gioca un ruolo essenziale per la divulgazione delle informazioni necessarie.
Predazione; ovini; allevamento estensivo; lupo; prevenzione
Settore AGR/19 - Zootecnica Speciale
2010
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