La partecipazione delle vittime ai procedimenti davanti alla Corte Penale Internazionale assume, almeno potenzialmente, un’ampiezza tale da collocarla tra i sistemi piú avanzati in materia a livello interno e che è senza precedenti nel contesto internazionale. Nell’ambito dei procedimenti innanzi alla Corte, infatti, le vittime, non solo hanno a disposizione diversi strumenti al fine di ottenere il risarcimento del danno subito in conseguenza della commissione di un crimine internazionale, ma possono giocare un ruolo importante nel corso di tutto il procedimento, fin dalla sua fase preliminare. D’altra parte, non si può ignorare che – come l''autrice mette in luce in questo lavoro – non esistono solo interessi, ma anche contro-interessi rispetto ad un’ampia partecipazione delle vittime nell’ambito dei procedimenti penali internazionali. Se si considera che i crimini di cui si tratta – vale a dire crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio – sono crimini di massa sia dal punto di vista del soggetto attivo, sia, soprattutto, di quello passivo, si comprende la ragione per cui da piú parti si sono levate resistenze e timori rispetto all’ingresso delle vittime nel sistema della Corte penale internazionale. Quando il numero delle vittime causate dalla commissione di un crimine internazionale è nell’ordine delle centinaia (se non delle migliaia) è evidente che dare voce e spazio a tutte e ciascuna di esse all’interno del processo penale renderebbe in pratica impossibile garantire il funzionamento della macchina giudiziaria. In questo senso, il necessario contro-bilanciamento con il diritto dell’accusato ad un giusto processo (nella sua accezione di «fair and impartial» di cui all’art. 68(3) dello Statuto), e l’esigenza di scongiurare il pericolo che un numero troppo elevato di vittime paralizzi di fatto i processi, impone che i meccanismi di accesso e partecipazione delle vittime davanti alla Corte siano regolati nel modo piú puntuale e chiaro possibile.

Le vittime nel procedimento davanti alla Corte penale internazionale / C. Meloni - In: Studi in Onore di Mario Pisani / [a cura di] P. Corso, E. Zanetti. - [s.l] : La Tribuna, 2010. - ISBN 978-88-6132-591-3. - pp. 387-426

Le vittime nel procedimento davanti alla Corte penale internazionale

C. Meloni
Primo
2010

Abstract

La partecipazione delle vittime ai procedimenti davanti alla Corte Penale Internazionale assume, almeno potenzialmente, un’ampiezza tale da collocarla tra i sistemi piú avanzati in materia a livello interno e che è senza precedenti nel contesto internazionale. Nell’ambito dei procedimenti innanzi alla Corte, infatti, le vittime, non solo hanno a disposizione diversi strumenti al fine di ottenere il risarcimento del danno subito in conseguenza della commissione di un crimine internazionale, ma possono giocare un ruolo importante nel corso di tutto il procedimento, fin dalla sua fase preliminare. D’altra parte, non si può ignorare che – come l''autrice mette in luce in questo lavoro – non esistono solo interessi, ma anche contro-interessi rispetto ad un’ampia partecipazione delle vittime nell’ambito dei procedimenti penali internazionali. Se si considera che i crimini di cui si tratta – vale a dire crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio – sono crimini di massa sia dal punto di vista del soggetto attivo, sia, soprattutto, di quello passivo, si comprende la ragione per cui da piú parti si sono levate resistenze e timori rispetto all’ingresso delle vittime nel sistema della Corte penale internazionale. Quando il numero delle vittime causate dalla commissione di un crimine internazionale è nell’ordine delle centinaia (se non delle migliaia) è evidente che dare voce e spazio a tutte e ciascuna di esse all’interno del processo penale renderebbe in pratica impossibile garantire il funzionamento della macchina giudiziaria. In questo senso, il necessario contro-bilanciamento con il diritto dell’accusato ad un giusto processo (nella sua accezione di «fair and impartial» di cui all’art. 68(3) dello Statuto), e l’esigenza di scongiurare il pericolo che un numero troppo elevato di vittime paralizzi di fatto i processi, impone che i meccanismi di accesso e partecipazione delle vittime davanti alla Corte siano regolati nel modo piú puntuale e chiaro possibile.
Vittime ; Corte penale internazionale
Settore IUS/17 - Diritto Penale
Settore IUS/13 - Diritto Internazionale
2010
Book Part (author)
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/152978
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact