L’idoneità di materiali e contenitori al contatto con gli alimenti è da sempre al centro dell’attenzione per l’importanza che riveste in tema di garanzia della sicurezza alimentare nell’esposizione dei consumatori a composti pericolosi o semplicemente supposti tali. In adempimento all' Articolo 3 del Regolamento 1935/2004/CE, per verificare l’adeguatezza di tali materiali e contenitori, vengono effettuati test di migrazione globale e specifica che permettono di identificare sostanze di partenza e alcuni additivi. Tuttavia è anche possibile che i materiali destinati al contatto con alimenti contengano impurità tossiche, intermedi di reazione o prodotti di decomposizione di cui il produttore non sia a conoscenza. Tali composti,chiamati Non-Intentionally Added Substances (NIAS) vengono normalmente considerati come parte della "migrazione globale" e pertanto soggetti al limite di 60 mg/kg di alimento. Gli allarmi alimentari degli ultimi tempi hanno evidenziato come l’imballaggio sia una delle possibili fonti di contaminazione chimica dei prodotti alimentari. Per tale motivo emerge l’importanza di un’attenta valutazione di questa contaminazione in alimenti con alto potere estrattivo quali i formaggi, soprattutto quando il tipo di confezionamento prevede un’ampia superficie di contatto. Presso le reti della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), i formaggi vengono porzionati nel punto vendita e proposti già confezionati ed etichettati in singole unità avvolte in pellicole estensibili (PES). Le PES trovano in Italia un largo impiego anche nell’uso domestico per avvolgere e conservare alimenti diversi, compresi i formaggi. Fino a pochi anni fa le PES erano esclusivamente prodotte in polivinilcloruro (PVC) plastificato. Da alcuni anni sono disponibili anche pellicole in polietilene (PE) con caratteristiche di composizione, di idoneità al contatto alimentare e di prestazioni funzionali differenti da quelle dei film di PVC perché diverse sono la struttura chimica del materiale di base e la quantità e tipo di additivi aggiunti alla formulazione base per migliorare le proprietà funzionali delle PES, in particolare l’estensibilità. Il contatto tra la pellicola e il formaggio può determinare fenomeni di migrazione (di “cling agents” e/o di altri additivi), dal materiale al formaggio che potrebbero determinare on una contaminazione chimica sempre indesiderata, ancorché al di sotto dei limiti di legge.

Le pellicole estensibili ad uso GDO : aspetti funzionali ed applicativi / S. Limbo, L. Pellegrino, L. Piergiovanni. ((Intervento presentato al convegno Progetto FORTIPACK : Il confezionamento dei formaggi DOP lombardi tra innovazione e tradizione tenutosi a Camera di Commercio Milano nel 2010.

Le pellicole estensibili ad uso GDO : aspetti funzionali ed applicativi

S. Limbo
Primo
;
L. Pellegrino
Secondo
;
L. Piergiovanni
Ultimo
2010

Abstract

L’idoneità di materiali e contenitori al contatto con gli alimenti è da sempre al centro dell’attenzione per l’importanza che riveste in tema di garanzia della sicurezza alimentare nell’esposizione dei consumatori a composti pericolosi o semplicemente supposti tali. In adempimento all' Articolo 3 del Regolamento 1935/2004/CE, per verificare l’adeguatezza di tali materiali e contenitori, vengono effettuati test di migrazione globale e specifica che permettono di identificare sostanze di partenza e alcuni additivi. Tuttavia è anche possibile che i materiali destinati al contatto con alimenti contengano impurità tossiche, intermedi di reazione o prodotti di decomposizione di cui il produttore non sia a conoscenza. Tali composti,chiamati Non-Intentionally Added Substances (NIAS) vengono normalmente considerati come parte della "migrazione globale" e pertanto soggetti al limite di 60 mg/kg di alimento. Gli allarmi alimentari degli ultimi tempi hanno evidenziato come l’imballaggio sia una delle possibili fonti di contaminazione chimica dei prodotti alimentari. Per tale motivo emerge l’importanza di un’attenta valutazione di questa contaminazione in alimenti con alto potere estrattivo quali i formaggi, soprattutto quando il tipo di confezionamento prevede un’ampia superficie di contatto. Presso le reti della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), i formaggi vengono porzionati nel punto vendita e proposti già confezionati ed etichettati in singole unità avvolte in pellicole estensibili (PES). Le PES trovano in Italia un largo impiego anche nell’uso domestico per avvolgere e conservare alimenti diversi, compresi i formaggi. Fino a pochi anni fa le PES erano esclusivamente prodotte in polivinilcloruro (PVC) plastificato. Da alcuni anni sono disponibili anche pellicole in polietilene (PE) con caratteristiche di composizione, di idoneità al contatto alimentare e di prestazioni funzionali differenti da quelle dei film di PVC perché diverse sono la struttura chimica del materiale di base e la quantità e tipo di additivi aggiunti alla formulazione base per migliorare le proprietà funzionali delle PES, in particolare l’estensibilità. Il contatto tra la pellicola e il formaggio può determinare fenomeni di migrazione (di “cling agents” e/o di altri additivi), dal materiale al formaggio che potrebbero determinare on una contaminazione chimica sempre indesiderata, ancorché al di sotto dei limiti di legge.
24-set-2010
pellicole estensibili
Settore AGR/15 - Scienze e Tecnologie Alimentari
Le pellicole estensibili ad uso GDO : aspetti funzionali ed applicativi / S. Limbo, L. Pellegrino, L. Piergiovanni. ((Intervento presentato al convegno Progetto FORTIPACK : Il confezionamento dei formaggi DOP lombardi tra innovazione e tradizione tenutosi a Camera di Commercio Milano nel 2010.
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