L’innovazione nelle conoscenze e nelle tecnologie costituisce l’elemento determinante dello sviluppo e del benessere delle società di questo nuovo secolo; tutti i recenti progressi nelle scienze della vita, della salute, dell’alimentazione, dell’ambiente, della informazione, dei materiali, della energia hanno in comune lo studio e la comprensione dei fenomeni fisici e biofisici alle scale più piccole, quelle dei sistemi sopramolecolari, delle molecole, degli atomi e delle strutture atomiche. I termini nanoscienze e nanotecnologie indicano la capacità di studiare, assemblare, manipolare e caratterizzare la materia a livello di dimensioni comprese tra 100 ed 1 nanometri. Ciò significa operare a livello di un milionesimo di millimetro. Alcuni prodotti derivanti dalle nanotecnologie sono già disponibili sul mercato quali, ad esempio, nanopolveri con proprietà di filtri solari, polveri nanostrutturate per coatings o vernici ma anche “hard disks” con superfici nanostrutturate per registrazione dati ad altissima densità. I materiali nanostrutturati offrono anche interessanti applicazioni biologiche: infatti, essi esibiscono proprietà uniche correlate alle loro dimensioni, composizione e forma. Il marcato rapporto superficie:volume unitamente alla possibilità di disegnare specifiche proprietà chimico-fisiche pone nuove prospettive nella progettazione di bio-interfacce, rilascio di farmaci, nel campo della diagnostica, della cosmesi, ecc.. L’enorme interesse legato allo sviluppo di questo nuovo settore produttivo e di ricerca si accompagna alla consapevolezza ormai diffusa di dover sempre più indirizzare la nostra società verso uno sviluppo sostenibile che si basi su nuove tecniche di produzione rispettose dell'ambiente e della salute dell’uomo. L’innovazione significa benessere solo quando si accompagna alla sicurezza. L’uso di nanoparticelle (solid lipid nanoparticles SLN) ha guadagnato negli anni crescente interesse sia in campo farmaceutico che cosmetico. Grazie alla loro piccola dimensione e conseguente grande area superficiale, queste particelle posseggono marcate proprietà di adesione. Questo comporta la formazione di un film sulla cute, che aiuta a il recupero di pelle precedentemente danneggiata e ne aumenta l’idratazione, per un effetto occlusivo. Cute secca e altri disordini cutanei quail la dermatite atopica sono caratterizzati da un danno alle proprietà di barriera dello strato corneo, e da una conseguente perdità d’acqua, con conseguente disidratazione. La minore perdita d’acqua, determinate appunto dall’effetto occlusivo, riduce i sintomi dell’eczema atopico e migliora l’aspetto della cute sana. Le formulazioni a base di SLN dimostrano una certa attività, seppure non statisticamente significativa, nel diminuire la profondità delle rughe. Un altro campo d’applicazione di questa tecnologia, a cavallo fra il farmaco ed il cosmetico, è sicuramente il rilascio di farmaci o di altri ingredienti attivi. Infatti l’incorporazione di ingredienti attivi in un matrice lipidica solida offre protezione contro la degradazione chimica del composto attivo, come pure ne permette un rilascio controllato. Si può avere così un rilascio sostenuto nel tempo, importante nel caso di composti che risultino irritanti ad alte dosi, o immediato, nel caso si voglia aumentare il grado di penetrazione. Esempi già operativi riguardano l’incapsulazione di composti quali vitamina E, retinoidi e tocoferolo. L’obiettivo finale è arrivare ad un rilascio attivabile solo quando la nanoparticella ha raggiunto il sito bersaglio (per esempio, il sito di danno): a questo proposito si stanno studiando sistemi basati su segnali esterni (luce, applicazione di altre sostanze) che inneschino il rilascio al momento desiderato.

Un grande futuro davanti a noi? No, nano / M. Marinovich. ((Intervento presentato al convegno BENESSERE? SALUTE E VANITÀ tenutosi a Milano nel 2006.

Un grande futuro davanti a noi? No, nano

M. Marinovich
Primo
2010

Abstract

L’innovazione nelle conoscenze e nelle tecnologie costituisce l’elemento determinante dello sviluppo e del benessere delle società di questo nuovo secolo; tutti i recenti progressi nelle scienze della vita, della salute, dell’alimentazione, dell’ambiente, della informazione, dei materiali, della energia hanno in comune lo studio e la comprensione dei fenomeni fisici e biofisici alle scale più piccole, quelle dei sistemi sopramolecolari, delle molecole, degli atomi e delle strutture atomiche. I termini nanoscienze e nanotecnologie indicano la capacità di studiare, assemblare, manipolare e caratterizzare la materia a livello di dimensioni comprese tra 100 ed 1 nanometri. Ciò significa operare a livello di un milionesimo di millimetro. Alcuni prodotti derivanti dalle nanotecnologie sono già disponibili sul mercato quali, ad esempio, nanopolveri con proprietà di filtri solari, polveri nanostrutturate per coatings o vernici ma anche “hard disks” con superfici nanostrutturate per registrazione dati ad altissima densità. I materiali nanostrutturati offrono anche interessanti applicazioni biologiche: infatti, essi esibiscono proprietà uniche correlate alle loro dimensioni, composizione e forma. Il marcato rapporto superficie:volume unitamente alla possibilità di disegnare specifiche proprietà chimico-fisiche pone nuove prospettive nella progettazione di bio-interfacce, rilascio di farmaci, nel campo della diagnostica, della cosmesi, ecc.. L’enorme interesse legato allo sviluppo di questo nuovo settore produttivo e di ricerca si accompagna alla consapevolezza ormai diffusa di dover sempre più indirizzare la nostra società verso uno sviluppo sostenibile che si basi su nuove tecniche di produzione rispettose dell'ambiente e della salute dell’uomo. L’innovazione significa benessere solo quando si accompagna alla sicurezza. L’uso di nanoparticelle (solid lipid nanoparticles SLN) ha guadagnato negli anni crescente interesse sia in campo farmaceutico che cosmetico. Grazie alla loro piccola dimensione e conseguente grande area superficiale, queste particelle posseggono marcate proprietà di adesione. Questo comporta la formazione di un film sulla cute, che aiuta a il recupero di pelle precedentemente danneggiata e ne aumenta l’idratazione, per un effetto occlusivo. Cute secca e altri disordini cutanei quail la dermatite atopica sono caratterizzati da un danno alle proprietà di barriera dello strato corneo, e da una conseguente perdità d’acqua, con conseguente disidratazione. La minore perdita d’acqua, determinate appunto dall’effetto occlusivo, riduce i sintomi dell’eczema atopico e migliora l’aspetto della cute sana. Le formulazioni a base di SLN dimostrano una certa attività, seppure non statisticamente significativa, nel diminuire la profondità delle rughe. Un altro campo d’applicazione di questa tecnologia, a cavallo fra il farmaco ed il cosmetico, è sicuramente il rilascio di farmaci o di altri ingredienti attivi. Infatti l’incorporazione di ingredienti attivi in un matrice lipidica solida offre protezione contro la degradazione chimica del composto attivo, come pure ne permette un rilascio controllato. Si può avere così un rilascio sostenuto nel tempo, importante nel caso di composti che risultino irritanti ad alte dosi, o immediato, nel caso si voglia aumentare il grado di penetrazione. Esempi già operativi riguardano l’incapsulazione di composti quali vitamina E, retinoidi e tocoferolo. L’obiettivo finale è arrivare ad un rilascio attivabile solo quando la nanoparticella ha raggiunto il sito bersaglio (per esempio, il sito di danno): a questo proposito si stanno studiando sistemi basati su segnali esterni (luce, applicazione di altre sostanze) che inneschino il rilascio al momento desiderato.
25-ott-2010
Settore BIO/14 - Farmacologia
Un grande futuro davanti a noi? No, nano / M. Marinovich. ((Intervento presentato al convegno BENESSERE? SALUTE E VANITÀ tenutosi a Milano nel 2006.
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