"Poésie philosophique" oppure "carens philosophico ingenio"? La poesia italiana del Seicento, spesso additata come decorativa, vacua ed eticamente condannabile, fatica innatamente a collocarsi, con equilibrio, in un preciso contesto culturale. Se la critica dell'ultimo ventennio ha avviato, su più piani, una riattribuzione di significati al nostro secentismo, si è recentemente voluto enfatizzare tale indirizzo connotando in senso fin troppo speculativo l'opera di Marino e dei suoi coevi. Se il pensiero filosofico è humus culturale piuttosto che oggetto intrinsecamente poetico, si propone la possibilità di rileggere i secentisti - tanto impegnati nella resa letteraria di un io e di un mondo innumerevolmente variegati, ripiegati e prospettici - alla luce del sistema metafisico allora in fieri, sull'asse che lega Bruno e Campanella a Leibniz, con alcune indispensabili incursioni verso le teorie continuiste espresse da Platone sino a Peirce e alla nuova scienza. Individualità monadiche, amori pneumatici e simbolici, relazioni metafisiche e continue tra corpi e anime, vite e morti, micro e macrocosmi, disegnano un mondo non confuso e immorale, ma metamorficamente riordinato in un perenne transito. Ridiscusso l'ormai estenuato canone della «meraviglia», risulta possibile riconsegnare alla nostra poesia secentesca, già malfamata e cieca periferia, una cittadinanza vivace e propositiva nella tradizione poetica italiana.

Periferia continua e senza punto : Per una lettura continuista della poesia secentesca / G. Alonzo. - Pisa : ETS, 2010. - ISBN 9788846727367. (SEGNI DEL PENSIERO)

Periferia continua e senza punto : Per una lettura continuista della poesia secentesca

G. Alonzo
Primo
2010

Abstract

"Poésie philosophique" oppure "carens philosophico ingenio"? La poesia italiana del Seicento, spesso additata come decorativa, vacua ed eticamente condannabile, fatica innatamente a collocarsi, con equilibrio, in un preciso contesto culturale. Se la critica dell'ultimo ventennio ha avviato, su più piani, una riattribuzione di significati al nostro secentismo, si è recentemente voluto enfatizzare tale indirizzo connotando in senso fin troppo speculativo l'opera di Marino e dei suoi coevi. Se il pensiero filosofico è humus culturale piuttosto che oggetto intrinsecamente poetico, si propone la possibilità di rileggere i secentisti - tanto impegnati nella resa letteraria di un io e di un mondo innumerevolmente variegati, ripiegati e prospettici - alla luce del sistema metafisico allora in fieri, sull'asse che lega Bruno e Campanella a Leibniz, con alcune indispensabili incursioni verso le teorie continuiste espresse da Platone sino a Peirce e alla nuova scienza. Individualità monadiche, amori pneumatici e simbolici, relazioni metafisiche e continue tra corpi e anime, vite e morti, micro e macrocosmi, disegnano un mondo non confuso e immorale, ma metamorficamente riordinato in un perenne transito. Ridiscusso l'ormai estenuato canone della «meraviglia», risulta possibile riconsegnare alla nostra poesia secentesca, già malfamata e cieca periferia, una cittadinanza vivace e propositiva nella tradizione poetica italiana.
2010
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
Settore M-FIL/01 - Filosofia Teoretica
http://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846727367&from=collana
Periferia continua e senza punto : Per una lettura continuista della poesia secentesca / G. Alonzo. - Pisa : ETS, 2010. - ISBN 9788846727367. (SEGNI DEL PENSIERO)
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