Nel 2015 Milano ospiterà un’esposizione universale dedicata al rapporto fra cibo, salute e sviluppo sostenibile. Atteso come occasione per rilanciare la città, l’evento è già da tempo anticipato da una campagna mediatica in costante espansione. Mediante gli strumenti dell’analisi del discorso e dei generi testuali, l'articolo mette a confronto documenti promozionali e articoli della stampa nazionale e internazionale inglese e francese per portare alla luce l’intreccio delle molteplici finalità – culturali, sociali e commerciali – della manifestazione. La campagna dell’Expo 2015 adotta un registro ufficiale pedagogico e universalista e ricorre a un’incalzante retorica delle promesse. Tali caratteristiche mirano soprattutto alla promozione dell’aspetto commerciale dell’Expo, utilizzando strategie discorsive proprie del marketing ben riconoscibili in filigrana. Per ragioni di rebranding il capoluogo lombardo viene così rappresentato come una World City all’incrocio strategico fra locale e globale. Laddove lo sguardo disincantato della stampa internazionale registra le molte contraddizioni della complessa pianificazione dell’evento, la stampa nazionale riporta un conflitto di opinioni e valori che rende problematica la costruzione del consenso da parte dell’opinione pubblica. L’evidenza testuale rileva quindi serie discrepanze fra le molteplici narrazioni mediatiche. Tale cesura discorsiva e sociale rischia di minare non solo l’immagine dell’Expo come spazio sociale utopico del prossimo futuro, ma soprattutto la realizzazione di interventi significativi di riqualificazione urbana.

Fra consumo e utopia : il cibo planetario all'Expo 2015 / M.C. Paganoni. - In: CULTURE DELLA SOSTENIBILITÀ. - ISSN 1972-5817. - 6:3(2009), pp. 35-49.

Fra consumo e utopia : il cibo planetario all'Expo 2015

M.C. Paganoni
Primo
2009

Abstract

Nel 2015 Milano ospiterà un’esposizione universale dedicata al rapporto fra cibo, salute e sviluppo sostenibile. Atteso come occasione per rilanciare la città, l’evento è già da tempo anticipato da una campagna mediatica in costante espansione. Mediante gli strumenti dell’analisi del discorso e dei generi testuali, l'articolo mette a confronto documenti promozionali e articoli della stampa nazionale e internazionale inglese e francese per portare alla luce l’intreccio delle molteplici finalità – culturali, sociali e commerciali – della manifestazione. La campagna dell’Expo 2015 adotta un registro ufficiale pedagogico e universalista e ricorre a un’incalzante retorica delle promesse. Tali caratteristiche mirano soprattutto alla promozione dell’aspetto commerciale dell’Expo, utilizzando strategie discorsive proprie del marketing ben riconoscibili in filigrana. Per ragioni di rebranding il capoluogo lombardo viene così rappresentato come una World City all’incrocio strategico fra locale e globale. Laddove lo sguardo disincantato della stampa internazionale registra le molte contraddizioni della complessa pianificazione dell’evento, la stampa nazionale riporta un conflitto di opinioni e valori che rende problematica la costruzione del consenso da parte dell’opinione pubblica. L’evidenza testuale rileva quindi serie discrepanze fra le molteplici narrazioni mediatiche. Tale cesura discorsiva e sociale rischia di minare non solo l’immagine dell’Expo come spazio sociale utopico del prossimo futuro, ma soprattutto la realizzazione di interventi significativi di riqualificazione urbana.
discorso promozionale ; esposizioni universali ; globalizzazione ; rebranding urbano
Settore L-LIN/12 - Lingua e Traduzione - Lingua Inglese
2009
Article (author)
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