Partendo dalla considerazione dell’interferenza come fenomeno sempre più profondamente integrato nel sistema culturale di significazione, la mia analisi si svilupperà in modo privilegiato intorno al concetto di culture jamming – interferenza culturale (Dery: 1993) – e ne considererà alcune manifestazioni in una campionatura di testi mediatici italiani. Essi sono, per definizione, testi instabili, soggetti a una temporalità transitoria, continuamente riscritta dagli eventi e dal sistema culturale di riferimento. L’interferenza – linguistica e culturale - articola questa instabilità poiché dà come esito un segno fortemente condizionato dall’hic et nunc dell’esperienza di emittente e destinatario. Nella codifica/decodifica del messaggio mediatico – encoding/decoding (Hall: 1973) - l’interferenza opera a due livelli, combinando in modo evidente il piano linguistico e quello culturale e articolando il modello attraverso l’aggiunta di una “complicazione linguistica” che, da una parte, richiede un processo traduttivo, dall’altra rimanda al modo in cui l’espressione inglese presa a prestito o riscritta è stata integrata in un contesto culturale e linguistico diverso da quello originario di appartenenza. Individuando testi mediatici italiani con una connotazione satirica – e pertanto definiti da “a carnival game of negation” (Bachtin: 1965) – forniremo una campionatura di casi in cui l’interferenza dell’inglese, sia nella forma della citazione corretta (seppure culturalmente decontestualizzata) sia nella sua riscrittura italianizzata con comprensibili e prevedibili impasses traduttivi, articola la naturale polisemia del testo mediatico, introducendo una discrepanza culturale che mette in gioco/capovolge parodicamente le competenze linguistiche dell’emittente e/o del destinatario.

God Save the Pooh’: interferenza dell’inglese, ibridazioni linguistiche e culture jamming nella satira giornalistica e televisiva italiana / N. Vallorani - In: Lingua, mediazione linguistica e interferenza / J.House, A. Bisetto, N. Grandi, D. Antelmi, G. Garzone, A. Cardinaletti, G. Giusti, M. G. Scelfo, A. V. Sullam calimani, L. Salmon, F. Santulli, F. Silvestri, M. Viezzi, E. Ballardini, P. mead, C. Garwood, M. C. Jullion, C. Bulfoni, C. Molteni, D. Dolcini ; [a cura di] G. Garzone, A. Cardinaletti. - Milano : Franco Angeli, 2004. - ISBN 8846458192. - pp. 219-232

God Save the Pooh’: interferenza dell’inglese, ibridazioni linguistiche e culture jamming nella satira giornalistica e televisiva italiana

N. Vallorani
Primo
2004

Abstract

Partendo dalla considerazione dell’interferenza come fenomeno sempre più profondamente integrato nel sistema culturale di significazione, la mia analisi si svilupperà in modo privilegiato intorno al concetto di culture jamming – interferenza culturale (Dery: 1993) – e ne considererà alcune manifestazioni in una campionatura di testi mediatici italiani. Essi sono, per definizione, testi instabili, soggetti a una temporalità transitoria, continuamente riscritta dagli eventi e dal sistema culturale di riferimento. L’interferenza – linguistica e culturale - articola questa instabilità poiché dà come esito un segno fortemente condizionato dall’hic et nunc dell’esperienza di emittente e destinatario. Nella codifica/decodifica del messaggio mediatico – encoding/decoding (Hall: 1973) - l’interferenza opera a due livelli, combinando in modo evidente il piano linguistico e quello culturale e articolando il modello attraverso l’aggiunta di una “complicazione linguistica” che, da una parte, richiede un processo traduttivo, dall’altra rimanda al modo in cui l’espressione inglese presa a prestito o riscritta è stata integrata in un contesto culturale e linguistico diverso da quello originario di appartenenza. Individuando testi mediatici italiani con una connotazione satirica – e pertanto definiti da “a carnival game of negation” (Bachtin: 1965) – forniremo una campionatura di casi in cui l’interferenza dell’inglese, sia nella forma della citazione corretta (seppure culturalmente decontestualizzata) sia nella sua riscrittura italianizzata con comprensibili e prevedibili impasses traduttivi, articola la naturale polisemia del testo mediatico, introducendo una discrepanza culturale che mette in gioco/capovolge parodicamente le competenze linguistiche dell’emittente e/o del destinatario.
interferenza, pubblicità, traduzione
Settore L-FIL-LET/10 - Letteratura Italiana
Settore L-LIN/12 - Lingua e Traduzione - Lingua Inglese
2004
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